Giustiziawebtv del Tribunale di Prato
Prato: progetto “Lavoro sicuro”, i risultati di un grande lavoro sinergico
Il 1 Dicembre 2013 sette operai cinesi, cinque uomini e due donne, morivano nel rogo della fabbrica dove lavoravano e vivevano , a Prato. L'incendio alla Teresa moda segna uno spartiacque e pochi mesi dopo nasce il progetto "Lavoro sicuro", un piano triennale straordinario con cui la Regione ha deciso di contrastare in maniera netta e decisa quell'illegalità che, non solo nelle aziende cinesi, non garantisce ai lavoratori i diritti più elementari e quell'illegalità che conta un'economia sommersa e un nero che valgono centinaia di milioni di euro l'anno. La forza operativa del progetto sono i tecnici ispettori per la prevenzione della sicurezza sui luoghi di lavoro assunti dalle Asl di prato, Firenze, Empoli e Pistoia, che dal 2014 in poi hanno sottoposto ai controlli dalle 7 alle 9 aziende al giorno. Nella Procura di Prato a coordinare il lavoro degli ispettori è un pool di tre magistrati coordinati dal Dottor Lorenzo Gestri.
La possibilità per i giovani che hanno conluso il proprio percorso di formazione scolastica secondaria di entrare gradualmente a contatto con il mondo del lavoro. Arricchendo il proprio bagaglio professionale in attesa di fare ingresso nel mondo lavorativo vero e proprio. Questo lo scopo delle borse di studio erogate dal Ministero della Giustizia per finanziare tirocini formativi giudiziari ex. art.73 del dl 69/2013. Il Tribunale di Prato è un esempio chiaro del valore dell’iniziativa. Quali le modalità operativi, i requisiti per l’accesso e il grado di soddisfazione dei ragazzi?
Nessuna ripresa, il blocco delle udienze è totale
“Nessuna ripresa, il blocco delle udienze è totale con differimenti a dopo l’estate se non al prossimo anno. E’ complicato persino fare le prenotazioni alle cancellerie. Senza udienze il dramma economico sta diventando realtà, rischia di scomparire un’intera categoria di giovani avvocati”
Parola dell’avvocato Giulia Marcheschi, Presidente Aiga Prato.
Un giudice di Prato usa la “salva suicidi” e cancella il debito di un artigiano
Aveva un debito di mezzo milione di euro, ma è riuscito a salvarsi grazie alla legge “salva suicidi” che lo ha azzerato. Accade a Prato dove un giudice si è trovato ad avere a che fare con il caso di un artigiano che a causa della crisi si era indebitato con una fideiussione da 500mila euro, dopo essere passato da dipendente di un’azienda a socio di minoranza.